La parola Bokeh proviene dalla lingua giapponese e significa “sfocatura”. L’effetto Bokeh viene utilizzato in particolare nei ritratti e consiste nel mantenere a fuoco esclusivamente il soggetto principale della fotografia, sfocando quanto più possibile tutto il resto, fino a renderlo indistinguibile, isolando così il soggetto dallo sfondo. In questo modo l’interesse di chi vede la foto è totalmente focalizzato sul soggetto ripreso. Anche se in alcune fotografie non vogliamo sfocare del tutto lo sfondo per cercare di contestualizzare lo scatto, seppur mantenendo la massima attenzione sul soggetto ripreso (vedi foto sotto).
- l’apertura del diaframma: più il diaframma sarà aperto più aumenterà lo sfocato, ottenendo una minore profondità di campo.
- la vicinanza al soggetto: più ci avviciniamo al soggetto, maggiore sarà lo sfocato. Tutto questo determinato anche dal tipo di apertura del diaframma che avremo impostato e dal tipo di obiettivo utilizzato .
- l’obiettivo utilizzato: anche il tipo di obiettivo utilizzato determinerà la qualità dello sfocato e la qualità della profondità di campo. Un obiettivo grandangolare o medio diminuirà lo sfocato e aumenterà la profondità di campo (valutando anche l’apertura del diaframma e la distanza dal soggetto); a differenza un teleobiettivo aumenterà lo sfocato, diminuendo la profondità di campo (valutando sempre l’apertura del diaframma e la distanza dal soggetto).
Ma come si realizza il Bokeh ?
- Dobbiamo ricordarci di mettere sempre a fuoco gli occhi del soggetto che vogliamo ritrarre. Se la profondità di campo è breve e non riusciamo a mettere a fuoco entrambi gli occhi, focalizzatevi su quello più vicino.
- Posizionare il soggetto quanto più lontano possibile dallo “sfondo”. Evitate insomma situazioni in cui un elemento sia poco distante dal soggetto. Quanto più quest’ultimo è lontano, tanto più marcato sarà l’effetto bokeh.
- Evitare anche di avere uno sfondo disomogeneo. Uno sfondo uniforme o quasi è decisamente più efficace per far risaltare il soggetto, soprattutto in situazioni in cui non riusciamo ad allontanare quest’ultimo dallo sfondo.
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La forma dei riflessi tipici del bokeh dipende dal numero e dalla forma delle lamelle del diaframma dell’obiettivo. Cambiando obiettivo, gli stessi riflessi hanno un aspetto diverso. Perciò quando compriamo un’ottica, non dovremo fare attenzione solo all’apertura del diaframma, ma anche a come è costruito.
Gli obiettivi più utilizzati per ottenere un effetto Bokeh interessante sono le lenti fisse, poiché permettono un’apertura più ampia del diaframma: f/1.8, f/2, ecc, rispetto agli zoom, che si assestano intorno a f/2.8 nei modelli di maggior qualità. Ovviamente, anche qui dobbiamo valutare caso per caso, come detto in precedenza: un 200mm f/2.8 sfocherà molto di più rispetto ad un 35mm fisso. (vedi foto sotto riguardante l’apertura del diaframma).
Nella fotografia di ritratto, gli obiettivi consigliati partono quindi dal 50mm in poi. Un 85mm, per esempio, riesce a regalare un effetto Bokeh molto bello e pastoso senza deformare i lineamenti del soggetto come invece possono fare i grandangolari (vedi foto sotto). Inoltre nella fotografia di ritratto gli obiettivi come il 200mm e dintorni, sono ottimi ma bisogna stare attenti, perché possono appiattire i piani.
Il bokeh comunque è un argomento di cui si parla sempre abbastanza, perché è un effetto che piace molto e lo si vuole imparare bene. Abbiamo visto come si fa, ma l’assenza di informazioni sulla resa di questa tecnica , da parte delle case produttrici di obiettivi, ci fa capire che viene vista ancora come qualcosa di soggettivo e quindi da poter trascurare nelle note tecniche di un prodotto.