IL flash

 

Quasi tutte le fotocamere sono dotate di un piccolo flash interno, che può essere utilizzato quando le condizioni di luce non sono il massimo. A meno che non stiamo lavorando in automatico, il flash può essere azionato in manuale, con priorità di diaframma, con priorità di tempi e program (M,A,S,P).

Una volta aver impostato i tempi di esposizione, il diaframma e la sensibilità iso, se abbiamo bisogno di più luce, premiamo il pulsante accanto al flash integrato (come nella figura 1) e quest’ultimo scatterà verso l’alto pronto per essere utilizzato in fase di scatto.

figura 1

figura 2

A questo punto possiamo anche aumentare o diminuire l’intensità del flash agendo sul pulsante “di compensazione dell’esposizione” e ruotando la ghiera principale, (come nella figura 2).

Uno dei grossi difetti del flash integrato è che esso non può essere orientato o separato dalla fotocamera, creando a volte delle ombre innaturali sulle pareti. Spesso si ottengono foto migliori quando la luce non proviene dalla direzione frontale, per questo viene utilizzato il flash esterno.

IL FLASH ESTERNO ( O A SLITTA)

 

 

Rispetto al flash integrato, il flash esterno ha parecchi vantaggi:

  è più potente,

  è orientabile,

 e più lontano dall’obiettivo,

 ha molte più impostazioni su cui si può agire

 produce una luce di dimensione maggiore.

Ne esistono modelli per tutte le tasche, procurarsene uno di qualità è anche più economico che comprare un nuovo obiettivo.

Il flash esterno montato sulla fotocamera, impostato in automatico e puntato dritto contro il soggetto, non sarà molto d’aiuto. Ci sono invece tre tecniche che puoi usare per avere maggiore controllo ed usarlo efficacemente per migliorare i tuoi scatti:

  • correggere la potenza attraverso la compensazione dell’esposizione.

  • far rimbalzare il lampo del flash su una superficie vicina.

  • usare il flash separato dalla fotocamera (combinando eventualmente con le tecniche elencate sopra).

Correggere la potenza del flash:

La prima cosa che devi tenere presente è la possibilità di compensare l’esposizione del flash . Tra l’altro, come abbiamo visto, ciò è possibile anche sul flash incorporato (integrato).
Generalmente la compensazione dell’esposizione va da +3 EV a -3 EV, ad intervalli di 1/3 EV. Quando punti il flash direttamente verso il soggetto e ti accorgi che questo pare troppo illuminato, la prima cosa che puoi provare è ridurre la potenza del lampo , ovvero usare una compensazione dell’esposizione negativa. Già solo questa correzione garantisce buoni risultati.

Far rimbalzare il lampo del flash:

Puntare direttamente la luce contro il soggetto in molti casi è una brutta idea. Entra quindi in gioco la possibilità di orientare la testa del flash , cosa non possibile con un flash integrato.

Orientando la testa del flash esterno, puoi fare in modo che la luce colpisca non il soggetto ma una superficie vicina, venendo riflessa e poi raggiungendo il soggetto con un effetto più diffuso. Una luce più diffusa è generalmente più piacevole e garantisce ombre più morbide (vedi figura sotto):

 

 

Può essere utilizzato come diffusore anche un piccolo cartoncino bianco interno al flash. Lo si può estrarre dalla parte superiore della testa di molti flash. Solitamente, viene usato inclinando la testa del flash verso l’alto. In questo modo il lampo generato dal flash colpisce il cartoncino, viene riflesso e diffuso, e poi raggiunge il soggetto davanti alla fotocamera.

 

Seppur piccolo, questo rettangolo bianco si rivela estremamente utile. Se il flash in tuo possesso non lo include, lo puoi sostituire facilmente con un qualsiasi cartoncino bianco che puoi attaccare col nastro adesivo sopra la testa del flash o con un economico diffusore di plastica da posizionare sul flash.

Nelle foto sotto due esempi: sopra uno scatto utilizzando il flash integrato frontale e sotto un flash esterno orientato sul soffitto con effetto diffuso della luce.

 

 

Nella foto a sopra, utilizzando un flash frontale integrato, gli angioletti sono molto illuminati e lo sfondo è scuro. Nella foto sotto, utilizzando un flash esterno ed orientabile, tutta la scena è illuminata uniformemente senza alte luci concentrate, grazie ad una corretta diffusione della luce.

Come puoi immaginare, le caratteristiche della superficie riflettente influiscono sulla qualità della luce. In particolare:

  • più lontana è la superficie dal soggetto, più diffusa risulterà la luce.

  • colori chiari riflettono più luce, quindi sono da preferire.

  • colori neutri(bianco) riflettono una luce più naturale, quindi sono da preferire.

  • superfici lucide riflettono una maggiore quantità di luce rispetto a quelle opache.

Ricordati sempre che riflettere la luce comporta una perdita di potenza . Quindi, in molti casi ti sarà necessario usare una compensazione dell’esposizione del flash positiva. Maggiore è la distanza del flash dalla superficie riflettente e della superficie dal soggetto, maggiore sarà la compensazione necessaria.

Usare il flash separato dalla fotocamera:

Il flash esterno può essere usato attaccato alla fotocamera, altrimenti puo’ anche essere usato staccato da quest’ultima, per creare effetti particolari. In questo secondo caso la fotocamera dialogherà con il flash attraverso ricetrasmittenti.

Flash automatico e manuale:

I metodi di base per ottenete una corretta esposizione con il flash sono due, automatico (TTL) e manuale: vediamoli nel dettaglio.

Metodo automatico (TTL): sappiamo che l’esposizione consiste nel regolare nel modo più opportuno l’apertura del diaframma, il tempo di esposizione e le iso. Utilizzando il flash si introduce un’altra variabile da tenere di conto nelle misurazioni. 

La funzione TTL, letteralmente Through the lens – attraverso la lente, permette di impostare il flash in modalità automatica. Una volta impostata la macchina e il flash in TTL, non dovrai più preoccuparti della corretta illuminazione poiché la macchina fotografica e il flash, montato sulla slitta, comunicano tra di loro.

Al momento dello scatto, il flash eroga un lampo che viene riflesso dal soggetto per poi essere misurato da un’apposita cellula fotoelettrica. Così, in base alla sensibilità ISO e alla distanza dal soggetto, l’emissione del lampo viene interrotta non appena è raggiunta la quantità di luce necessaria per una corretta illuminazione.

 

 

In modalità TTL è comunque possibile agire sulla compensazione della potenza del flash.

Metodo manuale: I flash, oltre che funzionare in modalità automatica, tramite il sistema TTL, presentano anche la modalità manuale: questa permette di impostare manualmente la potenza del flash. In questo caso esso agirà indipendentemente dalle impostazioni della macchina fotografica, la quale avrà solo il compito di comunicare al flash di illuminare al momento dello scatto: non verrà trasmessa nessuna informazione aggiuntiva.

La potenza del flash si misura in frazioni: 1/1 è la piena potenza, il valore va poi dimezzandosi, riducendo della metà anche la potenza della luce: 1/2 – 1/4 – 1/8 – 1/16 – 1/32 – 1/64 – 1/128.

Un altro elemento importante è il numero guida (NG). Il numero guida indica la potenza del flash. In generale, maggiore è il numero guida, maggiore sarà la potenza del flash e di conseguenza maggiore la distanza che il lampo del flash potrà coprire. E’ possibile conoscere il numero guida del nostro flash guardando il libretto delle istruzioni o attraverso una ricerca su internet.
I parametri per impostare il flash in manuale sono:

NUMERO GUIDA

– ISO

– POTENZA FLASH

– DISTANZA DAL SOGGETTO/OGGETTO

– DIAFRAMMA

Adesso dobbiamo solo capire con quale diaframma fotografare, visto che i tempi di esposizione non sono importanti perché non influiscono sull’esposizione del flash, dovro’ scattare con il tempo di sincronizzazione della fotocamera, impostando da menù 1/25 o 1/250. (Anche perché se scatto ad esempio a 1/80 o ad 1/125 la luce del flash all’interno della mia immagine non cambia).

Facciamo degli esempi:

  1. NG = 44  ISO = 100  POT = 1/1  METRI = 4

(NG) 44 / (METRI) 4 = (DIAFRAMMA)11

Il diaframma quindi è l’unica incognita che ricaviamo da: NG, ISO, POTENZA e METRI.

Se vogliamo scattare con un flash ad una potenza più bassa ad esempio ½, vuol dire che ho tolto uno stop di luce al flash e devo recuperare uno stop di luce con il diaframma, portando quest’ultimo a 8.

Se vogliamo scattare con un flash ad una potenza più bassa ancora ad esempio 1/4, vuol dire che ho tolto due stop di luce al flash e devo recuperare due stop di luce con il diaframma, portando quest’ultimo a 5,6.

Se invece voglio modificare la sensibilità ISO portandola a 200, fotografando sempre con il diaframma a 5,6, avrò recuperato uno stop con la sensibilità, ma dovrò togliere uno stop con il flash portandolo a 1/8.

Importante in tutto questo è ricordare la scala dei diaframmi:

 

 

Inoltre è importante anche ricordare il concetto di stop:

In pratica “aumentare di uno stop” significa raddoppiare la quantità luce che raggiunge il sensore, cioè spostarmi di una posizione nella scala dei diaframmi, tempi o ISO verso l’apertura di luce. “Diminuire di uno stop” significa dimezzare la quantità della luce che raggiunge il sensore, cioè spostarmi di una posizione nella scala dei diaframmi, tempi o ISO verso la chiusura di luce. Aumentare di due stop significa quadruplicare la luce che raggiunge il sensore, diminuire di due stop significa ridurre ad un quarto la luce che raggiunge il sensore. Seguendo la scala dei diaframmi (figura sopra), se da f/5,6 passiamo a f/8 vuol dire che diminuiamo di uno stop e dimezziamo la quantità di luce che entra nel diaframma.

Il concetto di stop può essere rapportato, oltre alla scala dei diaframma, anche a quella dei tempi di esposizione, a quella della sensibilità ISO e della potenza del flash

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